La Pala d’altare in esame rappresenta il martirio di Santa Veneranda ed è stata dipinta dal pittore cinquecentesco Lodewijk Toeput, detto il Pozzoserrato. L’opera si trova nella chiesa di San Leonardo Abate a Treviso.
L’opera presenta un supporto tessile costituito da tre pezze di tela giuntate verticalmente. Una delle giunzioni passa vicino al gomito sinistro della santa, si interrompe sulla figura del tribuno, costituita da un inserto, per poi riprendere regolarmente al di sotto.
Nella parte inferiore, a mo’ di predella, è aggiunta una striscia di tela con la scritta su due righe: SANCTA ET SALUBRIS EST COGITATIO | PRO DEFUNCTIS EXORARE.
Al momento del restauro il dipinto era in cattive condizioni generali.
La tela era fortemente allentata sul telaio con ondulazioni e deformazioni dovute al cattivo tensionamento sul telaio.
Il colore era estesamente distaccato dal supporto tessile e deformato in scodellature più o meno rilevate secondo le campiture di colore. Il tono del dipinto era in generale molto imbrunito, le vernici opache e sbiancate e la superficie sporca per l’accumulo di particellato atmosferico al punto da rendere la raffigurazione quasi illeggibile. Erano poi presenti su gran parte della superficie schizzi di cera e di colore (da tinteggiature).
Al di là delle condizioni di conservazione generale, la caratteristica principale del dipinto era senza dubbio costituita dal fatto che l’opera era stata con tutta evidenza modificata in passato. La composizione compressa, con le figure troncate ai margini, lasciava intuire che il dipinto doveva avere dimensioni maggiori. Inoltre si potevano vedere dei lembi sollevati di alcuni inserti di tela dipinta che sembravano soprammessi all’originale e che riguardavano la figura del tribuno sulla sinistra, una silhouette della sua mano tesa in altra posizione ed alcuni scampoli del margine sinistro del quadro.
Infine, una vasta area della superficie appariva di primo acchito, anche se coperta da strati di sporcizia e di vernici ossidate, ridipinta con una materia pittorica sorda e tecnicamente approssimativa.
Dagli studi eseguiti durante questo intervento di restauro, risulta che il quadro, originariamente più grande, sia stato ridotto per adattarlo alle dimensioni dell’altare e, collocata la Santa protagonista del dipinto al centro dell’altare, il tribuno romano sulla sinistra risultava eccessivamente a sinistra e la testa fuori scena. La sua figura fu pertanto ritagliata e spostata più al centro di una quindicina di centimetri. Per applicarla fu fatto un vero e proprio incalmo, ovvero fu ritagliata la tela dipinta per far posto alla sagoma ritagliata del tribuno.
Il dipinto fu rifilato su entrambi i lati secondo le misure più strette dell’altare. La figura del tribuno fu spostata verso il centro del dipinto di 12,5 cm.
E’ verosimile che anche la fascia di dipinto asportata sulla destra fosse di larghezza analoga.