Sala di Istrana (TV) – Altare maggiore ligneo della Chiesa parrocchiale

Dal mese di novembre 2023 al mese di febbraio 2024 è stato eseguito in loco il restauro dell’Altar maggiore della chiesa di Sala di Istrana (TV), costituito da un apparato ligneo scolpito, dorato e policromo e comprensivo di un dipinto ad olio su tela centinata (“Pala di San Giacomo”) e del ciborio ligneo scolpito e dorato.

L’altare risale alla seconda metà del XVI secolo ed era originariamente in altra sede.

Si tratta di un complesso ligneo interamente dorato e policromo, con le dorature eseguite a guazzo.

Il complesso non presentava particolari problemi strutturali. I legni tuttavia presentavano molti fori di sfarfallamento di tarli, con presenza di rosura. Evidenti inoltre alcune fenditure profonde del legno lungo i fusti delle colonne e sul supporto della colomba dello Spirito Santo.

Numerose le parti di doratura lacunose con distacco degli strati di policromia adiacenti.

L’ultimo importante intervento di restauro risaliva agli anni ’80 del secolo scorso e fu eseguito da Maximilian Leuthenmayr. Di questo restauratore è documentato che usava consolidare le policromie su legno con applicazioni di cera fusa. In effetti abbiamo constatato che l’intero altare era coperto da uno spessore notevolissimo di cera, con la quale erano state addirittura colmate a livello anche le lacune di policromia. Col tempo la cera aveva incorporato la polvere ambientale, rendendo la superficie della policromia notevolmente sporca ed impolverata.

Inoltre la cera, soffrendo i gradienti termici ed in particolare l’abbassamento delle temperature nei mesi più freddi, si irrigidisce e perde capacità adesiva. Ed infatti si erano verificati numerosissimi distacchi di policromia dal supporto ligneo ed in varie parti anche cadute.

L’intervento effettuato ha avuto il carattere di revisione del precedente lavoro di restauro e di una manutenzione generale delle diverse componenti. Le fasi di lavoro sono state le seguenti:

  • Rimozione dei depositi superficiali ed incoerenti di polvere con spazzole ed aspiratori. I depositi erano particolarmente abbondanti soprattutto sulle superfici orizzontali dov’è più facile la deposizione.
  • Ristabilimento dell’adesione della policromia distaccata. Questa fase è stata particolarmente laboriosa e lunga a causa della grande quantità di cera che impregnava l’opera e che di fatto interferiva con l’adesione della policromia al legno. Fatti alcuni test, la metodica più efficace si è dimostrata quella di alternare la rimozione della cera con solvente organico e la iniezione di resina metacrilica sia a solvente sia in dispersione acquosa, a seconda della quantità di residui di cera. La rimozione della cera ha costituito di fatto anche la fase di pulitura del manufatto.
  • Disinfestazione da insetti xilofagi. Si è scelto di operare la bonifica a questo punto, perché era il momento in cui le superfici erano libere dalla cera e nel contempo non vi erano ancora stuccature o risarciture di qualunque tipo che impedissero il trattamento. Infine è stato applicato un prodotto a base di permetrina a pennello a scopo preventivo.
  • Risarcimento del legno: consolidamento, chiusura delle fessurazioni, stuccatura delle lacune, integrazione pittorica sia delle parti dorate che della policromia.
  • Protezione finale a vernice.

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