Treviso – Penitenzieria della Chiesa di San Francesco

Nel 2023 è stata intrapresa la riqualificazione delle prime due cappelle della Chiesa monumentale di San Francesco a Treviso, tradizionalmente occupate dai confessionali.

I lavori svolti dal nostro laboratorio hanno riguardato il consolidamento, la pulitura e la finitura dei paramenti murari. L’intervento ha riguardato anche un frammento di affresco staccato raffigurante Madonna con Bambino.

La volta della prima cappella presenta un apparato decorativo a grottesche di epoca cinquecentesca e l’antica costolatura trecentesca in rilievo, compresa la chiave di volta in pietra. La costolatura ha ancora i decori originali. La seconda cappella ha la volta a crociera semplice, senza costolatura. Sul lato est è presente una “tappezzeria” a finti mattoni.

Lo stato di conservazione generale prima dei lavori attuali era cattivo, in particolare per l’enorme accumulo di sporcizia avvenuto negli anni.

La decorazione a grottesche sulla volta della prima cappella era ampiamente ridipinta a tempera e vi erano vari distacchi del tonachino dovuti ad un vecchio assestamento della volta ormai stabilizzato. Tutta la superficie era molto sporca per accumulo di polveri atmosferiche. L’intervento è iniziato con una prima fase di spolveratura accurata seguita dalla pulitura, eseguita con una soluzione detergente in grado di rimuovere sporcizia e ritocchi a tempera senza aggredire la decorazione originale. Sono stati recuperati ampi brani di pittura antica nelle vele a nord e ad est, mentre le restanti pareti sono risultate più lacunose. Una volta colmate le lacune e le fessurazioni, si è proceduto con l’integrazione pittorica.

La seconda cappella non ha decori analoghi alla prima, bensì soltanto intonaci civili e alcuni decori sul lato est. In questa zona sono presenti ampi frammenti di una decorazione a finti mattoni. Questi lacerti erano stati restaurati una trentina di anni fa e richiedevano una manutenzione sia per la sporcizia accumulata nel frattempo sia per la richiesta di un’integrazione più consona ai nostri tempi delle lacune, lasciate a bianco con il risultato di scollegare fra loro i vari frammenti di pittura originale. Dopo la pulitura si è proceduto con la stuccatura delle lacune e l’integrazione pittorica, ricostruendo le parti che lo consentivano, in modo da dare unitarietà di lettura all’intero paramento.

Il frammento di intonaco dipinto ad affresco, staccato, raffigurante Madonna con Bambino era inserito in una cassetta di legno e chiuso in una teca di metallo e vetro. Il vetro era così sporco da rendere difficilmente leggibile il dipinto. Una volta tolta la teca, è apparso evidente che l’affresco originale era stato ampiamente ricoperto da un rifacimento pittorico invasivo e grossolano eseguito con colori sintetici. Si presume che il lavoro sia stato fatto negli anni sessanta o settanta del ‘900. Si è proceduto pertanto a rimuovere il rifacimento portando in luce un tessuto pittorico originale di discreta qualità e databile alla seconda metà del ‘500 o primo ‘600. Durante questa lavorazione si è constatato che l’intonaco era del tutto instabile e di conseguenza è stato rimosso dalla cassetta in cui era contenuto. Il dipinto quindi è stato trasferito su un pannello di alveolare di alluminio, stuccato lasciando i margini a neutro e integrando pittoricamente le lacune del colore superstite.

Immagini di fine lavori delle cappelle:

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